La mastopessi, anche nota come lifting del seno, è un intervento che consente di sollevare una mammella ptosica, ovvero una mammella che è scesa rispetto alla sua posizione naturale, restituendo al seno una forma più giovane ed naturale.
Cause di questa discesa sono da ricercare nell'azione continua della forza di gravità, nell'invecchiamento cutaneo e nella progressiva lassità dei tessuti, nella gravidanza e nell'allattamento e nei cospicui cali di peso.
Prima di essere sottoposta all'intervento, la paziente dovrà eseguire un'ecografia mammaria o una mammografia per escludere la presenza di eventuali processi neoplastici.
La procedura chirurgica
L'intervento consiste nell'asportazione dell'eccesso cutaneo, nel rimodellamento del tessuto ghiandolare e nel riposizionamento del complesso areola-capezzolo nella sua posizione naturale. È inoltre possibile correggere anche eventuali asimmetrie mammarie.
A seconda del grado di ptosi e dell'eccesso cutaneo presenti, la tecnica chirurgica e quindi le cicatrici finali possono variare.
In caso di ptosi lieve (caso A)si procede all'asportazione di una porzione circolare di cute attorno all'areola. La cicatrice sarà quindi attorno all'areola.
In caso di ptosi moderata (caso B) si procede all'asportazione di una porzione circolare di cute attorno all'areola e della zona sottostante. La cicatrice sarà quindi attorno all'areola e verticale.
In caso di ptosi grave (caso C) si procede all'asportazione di una porzione circolare di cute attorno all'areola e dei quadranti inferiori della mammella. La cicatrice sarà quindi attorno all'areola, verticale e lungo il solco sottomammario.
Nei casi in cui le mammelle, oltre ad essere scese, presentino anche una riduzione di volume, alla mastopessi può essere associato l'inserimento di una protesi (mastoplastica additiva). La protesi può essere posizionata sotto la ghiandola, se questa offre una buona copertura dell'impianto, o altrimenti sotto il muscolo grande pettorale.
Dopo l'intervento
All'uscita dalla sala operatoria, la paziente avrà un drenaggio per lato, che verrà rimosso nelle 24/72 ore successive. Eventuali punti di sutura verranno rimossi 7-10 giorni dopo l'intervento. L'assunzione di una profilassi antibiotica e/o antitrombotica post-operatoria sarà decisa dal chirurgo in base alle indicazioni cliniche.
L'intervento può durare dalle due alle quattro ore e viene eseguito in anestesia generale o in anestesia locale con sedazione.
Nel periodo post-operatorio, la paziente dovrà evitare di eseguire ampi movimenti con le braccia e dovrà inoltre indossare un reggiseno contenitivo giorno e notte per un mese ed evitare di dormire prona.
Come in ogni intervento chirurgico, particolare attenzione dovrà essere prestata alla cura delle cicatrici, le quali andranno massaggiate e protette dai raggi solari al fine di avere il miglior risultato estetico possibile.
Possibili complicanze sono rappresentate da una ridotta sensibilità del complesso areola-capezzolo e da una ridotta capacità di allattare.
Il risultato dell'intervento
Il risultato definitivo dell'intervento può essere apprezzato a distanza di 6 mesi, periodo necessario perché scompaiano l'edema e il gonfiore e avvenga la maturazione completa delle cicatrici.
In seguito l'aspetto del seno potrà subire alterazioni in caso di cospicue variazioni ponderali o alterazioni ormonali. Inoltre, i segni del tempo come l'invecchiamento cutaneo e la progressiva atrofia ghiandolare, continueranno ad agire ugualmente sulle mammelle operate.
In alternativa alla mastopessi, alcuni chirurghi propongono interventi che utilizzano particolari reti e appositi fili di sospensione per risollevare la mammella.
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Prof. Pier Camillo Parodi | Direttore della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell'Università degli Studi di Udine
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