La mastoplastica additiva è un intervento che permette di aumentare il volume delle mammelle mediante l'inserimento di protesi. Trova indicazione nei casi di mammelle poco sviluppate, mammelle "svuotate" e cadenti a seguito di importanti cali di peso o allattamenti o per la correzione di asimmetrie mammarie. Nel caso di mammelle ptosiche l'intervento può anche essere associato ad una mastopessi.
La procedura chirurgica
La mastoplastica additiva viene eseguita in anestesia generale o locale con sedazione e dura circa un'ora.
A seconda della tipologia e dei desideri della paziente e delle preferenze del chirurgo variano il tipo di protesi, la loro sede di impianto e l'accesso chirurgico.
È possibile scegliere infatti tra differenti tipi di protesi, rotonde o anatomiche (a goccia). Le protesi possono inoltre essere posizionate in sede ghiandolare o in sede sottomuscolare. L'accesso chirurgico per il posizionamento delle protesi può avvenire a livello ascellare, tramite solco sottomammario e attraverso incisione periareolare (attorno all'areola).
Dopo l'intervento
Al termine dell'intervento verranno posizionati dei drenaggi che verranno poi rimossi dopo 24-48 ore. Eventuali punti di sutura verranno rimossi dopo 7-10 giorni.
Dopo l'intervento chirurgico, la paziente dovrà evitare ampi movimenti con le braccia e con le spalle e dovrà evitare di sollevare grossi pesi per almeno quindici giorni. Dovrà inoltre indossare un reggiseno contenitivo da mantenere un mese giorno e notte ed evitare di dormire prona.
Nei mesi successivi, particolare attenzione andrà rivolta alla cura della cicatrice che dovrà essere massaggiata con creme elasticizzanti e protetta dai raggi solari con creme a protezione totale.
Il fumo rappresenta, come in qualsiasi intervento, un ostacolo alla cicatrizzazione per cui è consigliata la sua sospensione.
Il risultato dell'intervento
Il risultato definitivo è apprezzabile a sei mesi dall'intervento. Possibili alterazioni sono dovute ad allattamento, gravidanze, variazioni ponderali e al fisiologico invecchiamento.
La presenza di protesi mammarie non interferisce con la normale diagnostica tumorale. È buona norma che la paziente porti con sé il tesserino identificativo dei dispositivi impiantati e lo esibisca ad ogni controllo.
Alternativa all'intervento di mastoplastica additiva è rappresentata dal lipofilling eventualmente associato all'utilizzo di un apposito presidio esterno a pressione negativa.
Protesi mammarie
Le protesi mammarie attualmente impiegate sono composte da un involucro esterno di silicone, contenente un gel di silicone oppure soluzione fisiologica o idrogel. Esistono inoltre protesi di poliuretano.
Le protesi al gel di silicone sono quelle di cui si conoscono maggiormente i risultati a lungo termine e le possibili complicanze. Il gel è altamente coesivo e in caso di rottura non tende a migrare nei tessuti circostanti.
Le protesi al silicone non sono associate ad una maggiore probabilità di sviluppare un tumore e non interferiscono né con la diagnosi né con la cura di una eventuale patologia oncologica. Inoltre non vi è nemmeno un aumentato rischio di sviluppare malattie autoimmunitarie.
Le protesi contenenti soluzione fisiologica hanno una consistenza che simula in maniera minore quella del tessuto ghiandolare e inoltre tendono inevitabilmente a perdere parte del loro contenuto diminuendo così di volume.
Infine le protesi contenenti idrogel (acqua e una catena di zuccheri) tendono anch'esse a diminuire di volume nel corso degli anni.
Per quanto riguarda le protesi in poliuretano, esse sono preferite da alcuni chirurghi poiché avrebbero un rischio inferiore di dare luogo a contrattura capsulare. Ancora da chiarire però risulta il processo di degradazione a cui va incontro il poliuretano e sue eventuali conseguenze sull'organismo.
Forma e misura della protesi vanno scelte in base alle caratteristiche e alla volontà della paziente. Tutte le protesi vanno incontro ad un'inevitabile usura che ne determina una durata limitata nel tempo.
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Prof. Pier Camillo Parodi | Direttore della Cattedra di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica dell'Università degli Studi di Udine
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